Le Saline di Trapani e Paceco hanno una forma irregolare poiché si adattano alla conformazione delle coste o all’area in cui sono sorte. Si possono trovare, di fatti, saline la cui estensione supera i cento ettari e saline piuttosto piccole di appena sette ettari. Una recinzione, fatta di conci di tufo provenienti da Favignana, la divide dal mare riparandola, così, dalle eventuali intemperie. Le vasche dove il sale viene raccolto sono rettangolari ed hanno una superficie che varia in base alle dimensioni della salina. La struttura comprende quattro ordini di vasche: al primo ordine appartiene <la fridda> dove l’acqua entra direttamente dal mare tramite una saracinesca di legno alle cui estremità vi sono due impugnature che ne consentono il sollevamento. Al secondo ordine appartiene, invece, il <vasu cultivu> che è comunicante con le altre vasche tramite dei canali. Questo invaso funge da deposito delle acque madri ottenute nella campagna precedente e che nella nuova vengono utilizzate come lievito. Del terzo fanno parte le vasche intermedie denominate <ruffiana> e <ruffianeddra>, collegate al <vasu cultivu> tramite un canale detto <d’acqua crura> che serve al salinaio a maggio e giugno per diminuire la salinità delle vasche successive, qualora la precipitazione del sale avvenga prematuramente nelle vasche salanti. Infine, al quarto ordine appartengono i <cauri> e le <sintine>, necessarie ad assicurare giornalmente l’acqua ad alta salinità alle vasche salanti. La produzione del sale avviene durante il periodo estivo, da giugno a settembre e si compiono circa tre raccolti, a seconda naturalmente delle condizioni climatiche. Così come accadeva anticamente, ancora oggi il sale viene raccolto a mano con l’ausilio talvolta di nastri trasportatori utilizzati anche per la creazione del cumulo a bordo vasca. L’operazione può essere effettuata anche due o tre volte
La Riserva Naturale delle Saline
Le saline di Trapani e Paceco, che si estendono per quasi mille ettari e sono considerate le ultime rimaste in attività nella regione insieme a quelle di Marsala, costituiscono una delle più importanti aree umide costiere della Sicilia occidentale, nonché ambiente di sosta di numerose specie di uccelli migratori. Il geografo arabo Idrisi documentò la presenza delle saline già nel periodo del regno normanno. Nel 1231 Federico di Svevia le trasformò in monopolio di stato, condizione questa che si protrasse anche durante la dominazione angioina. Spettò in seguito agli aragonesi sancire il ritorno alla proprietà privata, anche se fu solo sotto la corona spagnola che l’attività di produzione del sale raggiunse i massimi livelli, trasformando il porto di Trapani nel più importante centro europeo per il commercio del prezioso bene. Dall’11 maggio 1995, con decreto dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente, l’intera area è divenuta a tutti gli effetti una Riserva naturale gestita dall’Associazione Italiana Wwf. L’ambiente delle saline che ospita, come detto, numerose specie erbacee riveste, inoltre, un particolare interesse ornitologico poiché costituisce un’area di sosta sulla rotta delle migrazioni verso l’Africa. Considerando sia le specie nidificanti che quelle svernanti ne sono state censite fino ad oggi ben 196 tra cui l’Avocetta, eletta a simbolo della Riserva, i fenicotteri rosa e poi ancora limicoli, anatre, aironi, gabbiani e rapaci. Al momento sono circa 5000 le anatre che trovano rifugio nelle vasche. Numerosi anche gli insetti, molte specie sono ancora da riconoscere ma già alcune sono state classificate come tipiche dell’area, tra queste la piccola farfalla Orgya dubia, che in Italia è presente soltanto qui. Più scarsi, invece, i mammiferi: volpe, riccio, coniglio e donnola attendono le ombre del crepuscolo per muoversi, così come i pipistrelli. Tra i rettili ci sono ramarri cervoni, biacchi e lucertole siciliane e campestri; tra gli anfibi, infine, il <discoglosso dipinto> che si osserva nelle notti di pioggia e le rane verdi.
Testo Tratto Da : Guida di Trapani e dintorni edito da Trapani welcome
Il sale marino di Trapani e paceco , rispetto agli altri sali da cucina, contiene più potassio, più magnesio e una quantità minore di cloruro di sodio.
Il sale si produce da luglio a settembre
Riserva Naturale Orientata Saline di Trapani e Paceco - WWF ITALIA
Via G. Garibaldi n.138, c.da Nubia 91027 Paceco (TP)
0923 867700 - 3275621529 -